Più volte abbiamo sottolineato come ai nemici del movimento notav manchino gli strumenti per comprendere una realtà politica come questa. E oggi ne abbiamo avuto la conferma ulteriore. Chiunque avesse assistito all’assemblea popolare della Maddalena si sarebbe posto delle domande che non gli avrebbero fatto tifare con tanto furore né per il treno ad alta voracità né per l’intervento poliziesco.
Uomini e donne, giovani e anziani, valsusini e non, hanno dimostrato cosa si ala partecipazione diretta, la democrazia dal basso di una lotta popolare come quella notav.
Il movimento si è convocato in assemblea perché ha capito di essere agli ultimi giri di lancette rispetto al blitz, tutto lo fa pensare, sia la data del 30 giugno che molti e numerosi segnali che giungono (ben supportati dai fatti dei tanti amici sparsi per i territori).
Da sempre e realmente l’assemblea è il cuore e poi la mente dell’agire collettivo del movimento e oggi, si è dimostrata ancora una volta tale, piena di passione e determinazione.
Si doveva spiegare a tutti la situazione in corso , i segnali dati dalle truppe di Maroni che man mano si avvicinano parcheggiando qua e là per il Piemonte, scegliere se lanciare l’allarme rosso e decidere sulla fiaccolata di domenica sera.
Tutto è stato fatto, badando al concreto: domenica sera fiaccolata da Chiomonte paese alla Libera Repubblica, allarme generale in vigore da domenica sera e tutti uniti per resistere, con coraggio e determinazione, perché 22 anni di lotta sono un patrimonio da difendere…anche con le barricate.
Ma non è il risultato nella realtà che va evidenziato, e il come ci si é giunti. Decine d’interventi che hanno fatto il punto della situazione, tutti senza retorica ma al contrario spinti dalla concretezza e dalla passione. Sogni snocciolati uno a uno, da quanti ci mettono la voce, interpretando le mani e le facce di un popolo che è ri-nato con la lotta contro il treno crociato. Deriso dai poteri, ostacolato da chiunque, quell’essere un po’ montanari e un po’ ribelli congeniti, ha portato l’assemblea a scegliere la resistenza indifferentemente dal nemico, e dalla quantità delle truppe, che avrà davanti.
Francesco, Luca, Alberto, Lele hanno saputo unire concretezza e sogni in parole di rassicurazione e di battaglia; gli avvocati hanno annunciato la loro presenza ben visibile e gli atti in piedi che, di fato, rendono illegale l’intervento delle forze dell’ordine e la stessa opera; Gigi ha spiegato come siamo già durati di più della Libera repubblica di Alba e che nel complesso della lotta, siamo più in là della guerra del Vietnam; i cattolici per la valle hanno annunciato una notte di preghiera per rafforzare lo spirito della lotta; Vincenzo Miliucci ha iniettato ardore nello spiegare la relazione che intercorre tra il popolo dei beni comuni e i notav; Giacomo Divizia ha portato ancora una volta il contributo della Fiom. Alcuni degli interventi che hanno animato l’assemblea della determinazione, ci verrebbe da dire quella in cui Marisa ha tranquillizzato tutti spiegando ai più scettici come il movimento sia la giusta sinergia tra persone diverse unite come un pugno in una lotta che vede tutti partecipi e rispettosi della storia di un movimento che non si è mai arreso.
Prendendo in prestito le parole di un intervento: “mentre noi facciamo la storia…loro sono lì a fare i piani”